Si tratta di una modifica non dichiarata direttamente da Google ma che è stata osservata in molti progetti SEO a partire dal 2013, con un ulteriore rafforzamento nel 2014. Viene meno la possibilità di indicizzare un dominio e il suo sotto-dominio per le stesse keywords.

Per molto tempo una delle strategie minori impiegate per l'aumento della visibilità di un portale è stata quella di attivare sotto-domini (terzi livelli, come ad esempio "http://calcio.dominio.it") per posizionare entrambe le strutture web ed ottenere così una visibilità doppia senza dover ricorrere a due domini separati.

Domini e sottodomini nella SEO

Questa opzione riduceva i costi in tutti quei progetti in cui, una volta ottenuto un buon ranking sui motori per una gamma di keywords, si decideva di aprire N spazi web dedicati a ciascuna parola chiave.

Un esempio è il sito di ricette di cucina, (dominio.com), già indicizzato per le parole:

  • antipasti
  • primi piatti
  • secondi
  • dolci
  • ricette con il pesce
  • ricette di carne
  • torte

a seguito di una prima attitivà di indicizzazione, decide di attivare una serie di sotto-domini (esempio "http://ricettedicarne.dominio.com") da dedicare a quella porzione di ricettari, con l'obiettivo di crescere ulteriormente sui motori di ricerca anche con il nuovo dominio, acquisendo visite da due canali differenti e raddoppiando la visibilità. A tutti gli effetti, l'obiettivo era quello di raggiungere la prima pagina di Google per la chiave "ricette di carne" con due siti web anziché uno soltanto.

Di recente (2013-2014), Google ha rivisitato l'algoritmo che permetteva di indicizzare per la stessa keyword sia il dominio principale che un terzo livello, impedendo di fatto il posizionamento organico per lo stesso gruppo di keywords, e scartando il dominio meno pertinente con il termine cercato.

Molti siti web ospitati su terzi livelli hanno perso grande parte del traffico complessivo (è il caso del network Atuttonet), con una diminuzione del trend di visite simile a quello di una penalizzazione algoritmica.

La nuova logica è coerente con la natura stessa dei terzi livelli e del loro scopo nativo, ossia produrre un "di cui" dell'informazione trattata sul dominio principale, motivo per cui in teoria solo uno dei due spazi web dovrà avere attinenza con una determinata chiave di ricerca.